La longevità? Si impara a scuolaIl British Medical Journal ha lanciato un sondaggio fra i lettori da cui emerge ciò che la gente considera le pietre miliari della medicina: scoperte, intuizioni, invenzioni che hanno determinato il progresso della pratica clinica con ricadute positive sulla salute dell’uomo.
Non c’è che dire, grandi progressi. Ma c’è un assente ingiustificato, un determinante ancora più forte della salute: la scolarizzazione. Si potrebbe obiettare: “Hai voglia a dire che l’istruzione conta per vivere più a lungo: se la possono permettere i ricchi che già hanno una aspettativa di vita più lunga!”. Risultato? Eccolo
Da quando ogni singolo paese ha innalzato l’età della scuola dell’obbligo di pari passo si è elevata l’aspettativa di vita. I pierini hanno poco da storcere il naso: l’istruzione rende in salute più che qualsiasi investimento economico destinato al sistema sanitario; più di qualsiasi avanzamento tecnologico e persino più dell’adozione di stili di vita salutare. Come è possibile? Non è certo la prosa di Pirandello che da sola salva la vita. Al contrario, l’individuo che ha l’impressione che le decisione gli caschino in testa senza che possa fare nulla o senza capirne il senso (tecnicamente i sociologi parlano di “uomo eterodiretto”), vive peggio: il rimedio è andare a scuola. I pierini ne soffriranno un po’ ma poi guadagneranno salute. In fondo niente di nuovo: è solo la vecchia storia della formica e della cicala. Sergio Cima, Roberto Satolli
Inserito da redazione il Lun, 15/01/2007 - 00:00
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Mi piacciono le conclusioni
Roberto Alfieri, dirigente medico ASL provincia di Bergamo
L'uomo è un "animale"
Un cordiale saluto Dott. Giuseppe Cafariello